Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte II, 1916 – BEIC 1906568.djvu/31

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cosa che può in gratificazione del re cattolico ed anco di tutti li spagnoli grandi, per veder di estinguer e soppir affatto la memoria, che molti di essi tuttavia conservano nell’intimo del cuore, e particolarmente il predetto Cardinal Granvela, della mala satisfazione che Sua Maestá cattolica e tutta la nazione spagnola presero giá per il modo che tenne il granduca Cosmo per cavarle di mano Siena; parendo a Sua Altezza, estima e soppita che sia detta memoria, di poter tanto piú facilmente sperar la recuperazione delle tre predette importantissime for- tezze. Ed ora, per le molte dimostrazioni d’amore e di onore che quel re le fa di continuo, per corrisponder forse a tanti servizi e comodi che receve, Sua Altezza si promette, e si sforza anco di darlo da intendere ad ognuno, che Sua cattolica Maestá non abbia in Italia, non solo prencipe, ma neanco ministro alcuno piú confidente di lei. Con Polonia e con Inghilterra non ho potuto penetrar che amicizia abbia Sua Altezza: però trapasserò questa parte, come anco non molto necessaria. Con diversi prencipi di Germania procura Sua Altezza di trattenersi, con tenerli spesso visitati con lettere ed alcuna volta con qualche donativo di cavalli o d’altro. E particolarmente con il duca di Baviera dimostra aver stretta amicizia, avendo giá quasi concluso, come ho predetto, il matrimonio della se- conda sua figliuola col fratello di esso duca. Col duca di Savoia si tiene che nell’intrinsico non vi sia molto bona intelligenzia, per li dispareri che furono gli anni passati tra Sua Altezza ed il duca morto, per conto di prece- denzia, e che sono tuttavia, per le instanzie che fa al presente nella dieta imperiale l’ambasciator di esso duca di Savoia; se ben in apparenzia dimostrano l’uno e l’altro di conservar bona amicizia. Col duca di Ferrara vi è malissima intelligenzia, per le continue garre che sono passate fra loro da molti anni in qua per conto di precedenzia, ancorché, secondo l’uso dei tempi presenti, dimostrino d’esser amici, tenendosi ambasciatori l’uno all’altro. Ma Sua Altezza ha detto a me che al presente non