Pagina:Venezia – Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato, Vol. III, Parte II, 1916 – BEIC 1906568.djvu/55

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Vi sono quattro strade per entrare di Lombardia in Toscana: per una delle quali non si può condurre artiglierie in alcun tempo, rispetto alli dirupi ed alli passi stretti che si trovano; e questa è quella del Bolognese, che viene a capitare a Fioren- zola. Per l’altre ben spesso si ha impedimento o dalla neve o dai fanghi. E tutte sono pericolose a eserciti numerosi, per il mancamento di vettovaglie che si patisce in quei luoghi sterili ed alpestri; onde, se l’esercito nemico è debole, non è da te- mere; se è gagliardo, non si può nutrire. Di Romagna si passa in Toscana per quattro altre vie, ma cosi aspre e cosi dirupate, che per una sola di esse vi può passare l’artiglieria, che è quella della Mareccia, per la quale si cam- mina, partendosi da Rimino, arrivando nel piano d’Arezzo ed andando appresso al Borgo San Sepolcro. Ma, essendo la strada lunga ed avendosi a fare il viaggio dalla bocca della valle della Mareccia fin appresso a Fiorenza per ioo o 120 miglia, l’eser- cito facilmente potrá essere infestato dalle genti di quelle terre e consumato in quel paese. Dalla parte di Siena ci sono monti, ma placidi e dolci, e per opporsi a’ nemici da quella parte, dove l’aiuto della natura non è molto gagliardo, si ha supplito con l’arte, fabbricando molte fortezze, che si vedono erette in quei siti secondo l’opportunitá della difesa. Vi sono le cittá dello Stato di Siena; che quasi tutte sono fortificate; oltre le quali vi sono vari forti, come Rodicoffani, Falcon Pellegrino, Sarciano, Lucignano, Monte- risano e simili. Ma quello, che notabilmente conferisce alla sicurtá di questo Stato, sono due cose accidentali. Delle quali Luna consiste nella qualitá e condizione dei sudditi; perché, non vi essendo fra essi persone insignite di titoli, né domi- natrici dei popoli, come sono li feudatari dall ’altri principi, essendo tutte le terre e tutti i luoghi ridotti ad una somma equa- litá, sono atti ad essere maneggiati e dominati da chi li go- verna, né sono bastanti a chiamare o introdurre arme straniere in quelle parti: perché, non avendo in lor potere né fortezze né terre da dare nelle mani del nemico, non popoli che gli obbediscano, non gente che li seguitino, non paese che nutriscili Relazioni degli ambasciatori veneti al Senato - in*. 4