Pagina:Verga - Don Candeloro e C., 1894.djvu/156

Da Wikisource.
148 Don Candeloro e C.i

Maria Concetta, o doveva fare una magra figura, o non si poteva mettere in grazia di Dio col confessore forestiero.

Perciò suor Celestina fu costretta a privarsi delle due uniche galline, e suor Benedetta, che non aveva altro, dovette sollecitare la grazia di lavare colle sue mani la biancheria di padre Cicero. — Ogni fiore è segno d’amore. — I due reverendi protestavano, padre Cicero specialmente, che ci stava alle convenienze: — Non voglio. — Non posso permettere. — Una volta finse pure d’andare in collera con don Raffaele, il sagrestano, che non c’entrava per nulla affatto, e di quelle scene non ne aveva viste cogli altri preti, stomacato dalla commedia in cui padre Amore rappresentava poi la parte di paciere e pigliava lui le paste e i regali, per non mandarli indietro. — E per non dir neanche grazie! — borbottava don Raffaele tornandosene a mani vuote. Ma infine, sia padre Cicero o padre Amore, i reverendi pigliavano ogni cosa, a somiglianza degli apostoli che erano pescatori e usavano la rete. Tutti i giorni, dal monastero ai Cappuccini, dove erano alloggiati padre Amore e padre Cicero, andava su e giù don Raffaele, poveraccio, carico di vassoi e di canestri pieni di regali, sicchè