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192 Don Candeloro e C.i

allora allo sposo, quasi sapesse già che non le rimaneva altro aiuto ed altro conforto: — Cos’è stato, Don Giacomino, per l’amor di Dio!...

Ah, quando vide il babbo con quella faccia! La faccia che doveva avere in punto di morte. Barcollava come un ubbriaco; andava di qua e di là senza sapere quel che facesse, chiudendo le imposte e le finestre, perchè la gente che passava non vedesse l’usciere in casa sua. Imbattendosi a un tratto nel fidanzato di sua figlia, Don Basilio lo guardò stralunato, col sudore dell’agonia in viso. Giunse le mani e aprì la bocca senza dir nulla. Allora Don Giacomino si mise a cercare il bastone e il pastrano senza dir nulla, facendo ancora finta di non saper niente di niente, per cortesia, ed anche per evitare una scena che gli seccava, borbottando:

— Scusate.... Sono d’incomodo.... Mi dispiace....

Ma come Don Basilio voleva continuare a fare la commedia dell’uomo tranquillo, coi goccioloni dell’agonia in fronte e pallido più di un morto: — Ma, Don Giacomino!... Figuratevi!... Un momento e li sbrigo subito.... Passate un momento in camera mia colle donne.... — Don Giacomino si fermò a guardarlo, verde dalla bile, sul punto di spiattellargli