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Fra le scene della vita 221

e violenta, appena il marito era arrivato a casa: le grida soffocate, il rantolo della donna, e l’anelito furioso di lui. Cosa doveva fare, poveretta, se era vero che fosse colpevole? se è vero che Dio non paga il sabato, e ci castiga col nostro stesso peccato? — Perchè l’hai fatto scappare, buona donna? Digli che torni. Dovete averci un segnale fra di voi. Fagli segno di venire, pel nome di Dio! — Ella mise il segnale: un fazzoletto rosso color di sangue: la videro altri vicini, più morta che viva, alla finestra. Avevano ben ragione di strillare adesso tutti e due: — O compare mio, che fuoco mi lasciate qui dentro nel mio cuore! — Signor giudice, signori miei, uccidetemi qui stesso, dinanzi a lui, se fui io il traditore! — E la giustizia oscura che era nella coscienza dei testimoni muti, pensava forse: — Il morto è morto. Bisogna salvare il vivo.

Quest’altra da tribunale correzionale invece: lui buttandosi fra le fiamme che aveva appiccato di nascosto al magazzino, dicevasi, onde salvarsi dal fallimento, e cercando di spegnerle colle sue stesse mani: le mani arse, i panni che gli fumigavano addosso, i capelli irti, il viso stravolto e terreo di un disperato