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Pagina:Verga - Don Candeloro e C., 1894.djvu/39

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Le marionette parlanti 31




Il pubblico, che non sapeva niente di tutto ciò, aspettava l’entrata della Fata Alcida, la quale doveva sedurre il Meschino per bocca della Violante; e lo stesso Meschino era rimasto colle braccia in aria, dondolandosi sulla punta dei piedi, e guardando la gente coi suoi occhi di vetro, come a chiedere: — Che succede adesso?

Succedeva che dietro le quinte c’era una casa del diavolo. Si udiva correre e bestemmiare, e a un certo punto la stessa scena, che figurava una bellissima loggia tutta istoriata a colonne gialle e turchine, ondeggiò come sorpresa dal terremoto. Guerino alzò ancora le braccia al cielo, tirato in su sgarbatamente, e uscì di furia, col manto rosso che gli si gonfiava dietro.

— Tradimento! Infami saracini! Voglio berne il sangue! — si udì gridare don Candeloro colla sua voce naturale.

Il pubblico si mise a strepitare. Dei burloni che avevano adocchiato qualche bella ragazza nei primi posti, cominciavano a spegnere i lumi. — Fermi! Ehi! Non facciamo porcherie! — gridavano altri.