Pagina:Verga - Eros, 1884.djvu/223

Da Wikisource.



XL.


Dopo vent’anni che non s’erano più visti Alberto e sua cugina s’incontrarono a Firenze, spinti dal turbine della fatalità.

Era il primo giorno delle corse. Le Cascine brulicavano di spettatori; il cielo era azzurro, il sole frastagliavasi fra i rami; i veli, le ciarpe, le piume, svolazzavano; il prato stendevasi come un’immensa tavola di bigliardo, screziato dai vivi colori dei fantini che caracollavano; i cavalli nitrivano, si udivano gai accenti in tutti i dialetti d’Italia, si vedevano dei fiori dappertutto, ai capelli, sui vestiti, nelle carrozze, alle testiere dei cavalli — c’era un profumo di giovinezza, di festa, e di primavera che inebbriava.

Adele era a cavallo presso la calèche di una sua amica di Viareggio, la Rigalli, e rispondeva al saluto delle sue numerose conoscenze inchinando graziosamente