Pagina:Verga - Eva, Treves, 1873.djvu/106

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cora socchiusi che cercavano i miei. Entrai nella sua camera in punta di piedi, ma trovai ch’era già alzata, e che leggeva una lettera, accanto al caminetto.

Vedendomi entrare all’improvviso si scosse bruscamente, come sorpresa, e fece un movimento istintivo e impercettibile quasi per nascondere la lettera che stava leggendo. Non fu che un lampo, ma bastò al mio occhio acutamente sospettoso. Si alzò, venne a gettami le braccia al collo, e mi disse con effusione:

— Ah! bravo! Mi hai fatto un gran bene!

E gettò la lettera con tutta naturalezza sul marmo del caminetto.

— Perchè? io le dissi.

— Ieri sera mi lasciasti in tal modo! Vedi, ero così commossa che non mi avvidi che partivi in collera. Tu sei più buono di me... Ci ho pensato tutta la notte... Sei ancora in collera?

— Oh, no!

— Ma perchè eri in collera? che ti avevo fatto?

Io chinai la testa senza rispondere.

— Vedi, soggiunse, se io avevo ragione di te-