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mere quello ch’è avvenuto! Ho più giudizio di te, io, o piuttosto t’amo dippiù.
Mi prese per mano e mi fece sedere accanto al fuoco.
— Come sei pallido! mi disse. Non hai dormito stanotte?
— No.
— Caro! caro! caro! esclamò con trasporto infantile baciandomi in fronte.
Indi con improvvisa e ingenua vivezza:
— Vedi, io t’amo per questo! T’amo perchè mi ami così, perchè sei matto, perchè sei geloso, perchè sei ingiusto e cattivo. Mi piaci così — ecco!
In quel momento sorprese i miei occhi che involontariamente si fissavano sulla lettera, e credette forse che la mia curiosità fosse rivolta ad un braccialetto ch’era anch’esso sul marmo del camino accanto alla lettera.
— Ti piace quel braccialetto? mi disse prendendolo in mano onde prevenire i sospetti che credeva scorgere in me.
— Non l’avevo visto.