Pagina:Verga - Il marito di Elena.djvu/159

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affascinato da quel sorriso trionfante di vanità. Nè osava più dire, a lei, sfolgorante di tanta eleganza, che avrebbe preferito andare a passeggio da soli, al buio, ben stretti l’un contro l’altro, misteriosamente, come quella sera in cui per la prima volta erano andati per le strade silenziose, tremando, e stringendosi il braccio.

Elena, com’egli le aveva espresso una volta timidamente cotesto desiderio, l’aveva guardato in viso un momento, con lieve aria di sorpresa. Poi aveva risposto compiacentemente: — Sì, come vuoi.

Egli non aveva voluto.

Nelle case dove accompagnava l’Elena, mentre rimaneva a discorrere colle persone serie, non vedeva più sua moglie per tutta la sera che dietro una siepe di abiti neri, nel gruppo più vivace delle stoffe vistose e dei ventagli che alitavano come farfalle, sotto le lumiere scintillanti, nel cerchio che allargavasi attorno alle contradanze improvvisate, accanto al pianoforte, quando provavasi della