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4 | vagabondaggio. |
nei suoi viaggi, per strade e sentieri, sempre coll’allegro scampanellío delle mule negli orecchi. Ma una volta, la vigilia di Natale — giorno segnalato — tornato a Licodia colla lettiga vuota, compare Cosimo trovò al Biviere la notizia che sua moglie stava per partorire. — Comare Menica stavolta vi fa una bella bambina, — gli dicevano tutti all’osteria. E lui, contento come una Pasqua, si affrettava ad attaccare i muli per arrivare a casa prima di sera. Il baio, birbante, che lo guardava di mal’occhio, per certe perticate che se l’era legate al dito, come lo vide spensierato, che si chinava ad affibbiargli il sottopancia canterellando, affilò le orecchie a tradimento — jjj! — e gli assestò un calcio secco.
Nanni era rimasto nella stalla, a scopare quel po’ d’orzo rimasto in fondo alla mangiatoia. Al vedere il babbo lungo disteso nell’aia, che si teneva il ginocchio colle due mani, e aveva la faccia bianca come un morto, volle mettersi a strillare. Ma compare Cosimo balbettava: —