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120 un processo.


— V’ho detto ch’era un discolo, buon’anima. E anch’io, al rivederlo, mi sentivo tutta fiacca, come m’avesse fatto bere. Dicevo di no, perchè Malannata era lì vicino, a scaricar zolfo nel magazzino dietro la Villa, e tante volte mi aveva detto lui pure: “Bada che se torni con Rosario, vi faccio la festa a tutti e due.” Ma l’amore antico non si scorda più, vossignoria!

— Basta. Dite come avvenne l’omicidio.

— Così, come ve lo dico adesso, signor presidente, col coltello dei fichidindia, quello lì.

— Testa era armato?

— Lui? povero ragazzo! Mi aveva invitato a’ fichidindia, una galanteria delle sue, lì, al banco di Pocaroba, che ce li ha di quelli di Paternò, sino a Natale. Pocaroba dice: “Badate che Malannata è in sospetto. L’ho visto che si affaccia ogni momento alla porta del magazzino, e tien d’occhio compare Rosario.” Testa dice: “Lasciatelo guardare, compare Pocaroba, che me ne rido di Malannata e del suo santo.” Io dicevo che non ne volevo più, di fichidindia,