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artisti da strapazzo. 155

sotto la pelliccia, e sapendo che era a spasso cercava di consolarla come poteva.

— Bisogna farsi animo, mia cara amica. Cent’anni di malinconia non ci procurerebbero una sola giornata buona. E poi son cose che abbiamo passate tutti quanti. La va così, per noi altri artisti. Oggi fame, domani fama! Non parlo per me, chè non posso lagnarmi, grazie a Dio! M’hanno sempre voluto bene da per tutto! Guardate questo anello di brillanti! E queste catenelle d’oro, oro di ventiquattro carati, garantito! Ma ogni santo ha la sua festa. Vedrete che verrà la vostra festa, anche per voi! —

Chiacchierava, chiacchierava, con una certa bonomia che gli proveniva in quel momento dallo stomaco pieno, dalla pelliccia calda, dal bicchierino di cognac, e anche dalla vicinanza di quella giovane simpatica, che sentiva tremare di freddo sotto il suo braccio, nella via deserta. — Vedrete che verrà la vostra festa. Bisogna tentare un’altra volta; in un’altra piazza, ben inteso! Peccato che non abbiate voce! Avete