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vagabondaggio. | 53 |
quando lo incontrava per le piazze, nelle bettole, andando di qua e di là per fiere e per paesi, gli ripeteva:
— Vi rammentate, vossignoria, quando mi diceste se volevo venire con voi a fare il Zanno, quella volta che morì lo zio Carmine, allo stallatico del Biviere? —
Il Zanno fingeva di non capire, perchè non voleva aver questioni con don Tinu; ma infine, messo alle strette, si lasciò scappare:
— Be’, se il tuo padrone ti manda via, io non ci ho difficoltà a pigliarti con me. —
Nanni se la legò al dito, e la prima volta che il merciaio si sciolse la cinghia per menargli la solfa addosso, gli disse brusco:
— Don Tinu, lasciatela stare la cinghia, vossignoria, chè se no stavolta finisce male.
— Ah, carogna! e rispondi anche! Ti farò vedere io come finisce!...
— Lasciate stare la cinghia, don Tinu, o finisce male, vi ho detto. —
E mise la mano in tasca.