Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/100

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convulso, afferrando la mano di Phileas Fogg, egli sentì che quella mano teneva un coltello aperto.

In quel momento la folla si scosse. La giovane donna era ricaduta nel torpore provocato dai fumi del canape. Ella passò in mezzo ai fakiri che la scortavano con le loro vociferazioni religiose.

Phileas Fogg e i suoi compagni, confondendosi alle ultime file della folla, la seguirono.

Due minuti dopo essi giungevano sulla sponda del fiume e si fermavano a meno di cinquanta passi dal rogo, sul quale era deposto il corpo del rajà. Nella semi-oscurità essi videro la vittima assolutamente inerte, stesa vicino al cadavere del suo sposo.

Indi una torcia fu accostata, e la legna, satura d’olio, s’infiammò in un baleno.

In quel momento, sir Francis Cromarty e la guida trattennero Phileas Fogg che, in un impeto di follia generosa, si slanciava verso il rogo....

Ma Phileas Fogg li respingeva già, quando la scena cangiò d’improvviso. Un grido di terrore sorse. Tutta quella folla si precipitò a terra spaventata.

Il vecchio rajà non era dunque morto, chè lo si vide rizzarsi ad un tratto, sollevare la giovane donna nelle sue braccia come un fantasma, e scendere dal rogo in mezzo ai turbini di vapori che gli davano un’apparenza spettrale!

I fakiri, le guardie, i preti, colti da subitaneo terrore, erano là faccia a terra, non osando alzare gli occhi e guardare un tanto prodigio!

La vittima inanimata passò tra le braccia vigorose che la portavano, e senza che essa sembrasse esser loro di peso. Il signor Fogg e sir Francis Cromarty erano rimasti in piedi. Il Parsì aveva chinata la