Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/108

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assopito.

Mistress Auda accettò l’offerta con riconoscenza. Precisamente a Hong-Kong abitava uno de’ suoi parenti, Parsì come lei, ed uno dei principali negozianti di quella città, che è assolutamente inglese, benchè occupi un punto della costa cinese.

Mezz’ora dopo mezzodì, il treno si fermava alla stazione di Benares. Le leggende braminiche affermano che questa città occupa il terreno dell’antica Casì, che era in passato sospesa nello spazio, tra lo zenit e il nadir, come la tomba di Maometto. Ma, ai nostri tempi più realisti, Benares, l’Atene dell’India al dire degli orientalisti, riposa affatto prosaicamente sul suolo, e Gambalesta potè per un istante travederne le case di mattone e le capanne a palafitta, che le danno un aspetto assolutamente desolato, senz’alcun colore locale.

Qui doveva fermarsi sir Francis Cromarty. Le truppe ch’egli raggiungeva erano accampate a poche miglia al nord della città. Il brigadiere generale fece dunque i suoi saluti a Phileas Fogg, augurandogli tutto il successo possibile, ed esprimendo il voto ch’ei ricominciasse il viaggio in modo meno originale, ma più profittevole. Il signor Fogg premette lievemente le dita del suo compagno. I complimenti di mistress Auda furono più affettuosi. Ella non dimenticherebbe mai più quel che doveva a sir Francis Cromarty. Quanto a Gambalesta, fu onorato da una vera stretta di mano da parte del brigadiere generale; tutto commosso, egli chiese a sè stesso dove a quando potrebbe mai consacrarsi a lui. Indi si separarono.

A cominciare da Benares, la strada ferrata seguiva in parte la valle del Gange. Attraverso i cristalli del vagone, con un tempo abbastanza sereno, appariva