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CAPITOLO XVII.
Nel quale si tratta un po’ di tutto durante il tragitto da Singapore a
Hong-Kong.
Da quel giorno, Gambalesta e il detective s’incontrarono di
frequente, ma l’agente si tenne in una rigorosa riserva di fronte al
suo compagno, e non tentò affatto di farlo parlare. Una o due volte
soltanto, egli intravide il signor Fogg che rimaneva volentieri nel
gran salone del Rangoon, sia che tenesse compagnia a mistress Auda,
sia che giuocasse al whist, secondo la sua invariabile abitudine.
Quanto a Gambalesta, egli erasi dato a meditare più che seriamente sul caso singolare che aveva posto, di bel nuovo, Fix sulla strada del suo padrone. E, infatti, il caso era singolare. Cotesto gentleman, amabilissimo, garbatissimo di sicuro, che s’incontra dapprima a Suez, che s’imbarca sul Mongolia, che sbarca a Bombay ove dice di dover soggiornare, che si ritrova sul Rangoon, in via per Hong-Kong, in poche parole, che segue passo passo l’itinerario del signor Fogg, era tal cosa che meritava proprio da rifletterci su. C’era una concordanza per lo meno bizzarra. A chi