Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/136

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CAPITOLO XVIII.


Nel quale i signori Fogg, Gambalesta e Fix vanno pei loro affari per strade diverse.


Durante gli ultimi giorni del tragitto, il tempo fu cattivo anzi che no. Il vento divenne gagliardissimo. Spirando dal nord-ovest, esso inceppò il cammino del piroscafo. Il Rangoon, troppo instabile, rollò considerevolmente, e i passeggieri furono in diritto di serbar rancore a quei lunghi cavalloni che il vento sollevava dal largo.

Durante la notte del 3 e del 4 novembre, vi fa una specie di tempesta. La burrasca sferzò il mare con veemenza. Il Rangoon dovette porre alla cappa per una mezza giornata, mantenendosi con dieci giri d’elice soltanto, in modo da pigliar le onde di sbieco. Tutte le vele erano serrate, e ce n’era già di troppo degli attrezzi che fischiavano in mezzo alle raffiche.

La celerità del piroscafo, ben s’intende, fu notevolmente diminuita, e si potè ritenere ch’esso giungerebbe a Hong-Kong con ventiquattro ore almeno di ritardo dall’ora regolamentare, e forse più se la tempesta non cessava.