Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/153

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CAPITOLO XX.


Nel quale Fix entra direttamente in relazione con Phileas Fogg.


Durante quella scena che stava forse per compromettere sì grandemente il suo avvenire, il signor Fogg, accompagnando mistress Auda, passeggiava nelle vie della città inglese. Da quando mistress Auda aveva accettato la sua offerta di condurla sino in Europa, egli aveva dovuto pensare a tutte le spese che richiede un viaggio così lungo. Che un inglese come lui facesse il giro del mondo con un sacco da viaggio alla mano, passi; ma una donna non poteva intraprendere un tal tragitto in pari condizioni. Bisognava comperare gli abiti e gli oggetti necessarii al viaggio. Il signor Fogg se ne sbrigò colla calma che gli era propria, ed a tutte le scuse ed obbiezioni della giovane vedova, confusa da tante affabilità:

«È nell’interesse del mio viaggio, è nel mio programma,» rispondeva egli invariabilmente.

Fatti gli acquisti, il signor Fogg e la giovane donna ritornarono all’albergo e desinarono alla tavola rotonda, che era sontuosamente servita. Indi mistress Auda, un po’ stanca, risalì nel suo appartamento, dopo di avere «all’inglese» stretta la mano del suo imperturbabile salvatore.

L’onorevole gentleman, lui, se ne stette assorto per tutta la sera nella lettura dal Times e dell’Illustrated London News.