Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/190

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— Ebbene, quand’è così, al piroscafo, ragazzo mio!...»

Il signor Fogg, mistress Auda che l’accompagnava, e Gambalesta si erano precipitati pei corridoi al difuori della baracca. Ma ivi essi trovarono l’onorevole Batulcar, furente, che reclamava danni e interessi per il «crollo.» Phileas Fogg placò il suo furore gettandogli una manata di banconote. E alle sei e mezzo, al momento che stava per partire, il signor Fogg e mistress Auda ponevano piede sul piroscafo americano, seguiti da Gambalesta, che portava le ali sulla schiena, e sulla faccia quel naso di sei piedi che non s’era ancora potuto strappare dal volto.