Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/24

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si trovava esposta sopra il tavolo del cassiere; egli prese quella verga, l’esaminò, la porse al suo vicino, questi ad un altro, dimodochè la verga, di mano in mano, se ne andò sino al fondo di un corridoio oscuro, e non ritornò che mezz’ora dopo a ripigliare il suo posto, senza che il cassiere avesse soltanto alzata la testa.

Ma, il 29 settembre, le cose non andarono precisamente così; il fascio di banconote non ritornò, e quando il magnifico orologio, collocato al disopra del drawing office, suonò alle cinque ore la chiusura degli uffici, la Banca d’Inghilterra doveva notare sul conto profitti e perdite la bagattella di 55,000 sterline.

Appena il furto fu debitamente constatato, degli agenti, dei detectives1 scelti fra i più abili, vennero inviati nei principali porti, a Liverpool, a Glascow, all’Havre, a Suez, a Brindisi, a Nuova York, ecc., con promessa, in caso di riuscita, di un premio di duemila sterline (50,000 franchi) e il cinque per cento della somma che sarebbe stata ricuperata. In aspettativa delle informazioni che doveva fornire l’inchiesta immediatamente incominciata, quegl’ispettori avevano per missione di osservare scrupolosamente tutti i viaggiatori in arrivo o in partenza.

Ora, appunto come diceva il Morning Chronicle, c’era motivo a supporre che l’autore del furto non facesse parte di nessuna delle associazioni di ladri dell’Inghilterra. Durante quella giornata del 29 settembre, un gentleman ben vestito, di bei modi, di aspetto distinto, era stato visto andare innanzi e indietro

  1. Con questo nome vengono distinti, in Inghilterra, gli agenti della polizia che hanno lo speciale incarico di scoprire gli autori di un misfatto.