Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/269

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«Parto alle nove, disse semplicemente il capitano Speedy, e se voi e i vostri, siete pronti...

— Alle nove saremo a bordo,» rispose con la stessa semplicità il signor Fogg.

Erano le otto e mezzo. Sbarcare dall’Henrietta, salire in una carrozza, recarsi all’albergo San Nicola, menarne via mistress Auda, Gambalesta, ed anco l’inseparabile Fix, al quale offriva graziosamente il passaggio, ciò fu fatto dal gentleman con quella calma che non l’abbandonava in nessuna circostanza.

Al momento che l’Henrietta levava l’áncora, tutti e quattro erano a bordo.

Quando Gambalesta seppe il prezzo di quest’ultimo tragitto, cacciò uno di quegli «Oh!» prolungati, che percorrono tutti gl’intervalli della gamma cromatica discendente!

Quanto all’ispettore Fix, egli pensò che decisamente la Banca d’Inghilterra non se la caverebbe troppo bene da quest’affare. Infatti, giungendo a Liverpool, ed ammettendo che il signor Fogg non gettasse qualche manata d’oro in mare, più di settemila sterline (175,000 franchi) mancherebbero dal sacco delle banconote!