Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/287

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vrebbe arricchito, — ed è probabile che egli non avesse mai pensato di arricchirsi, com’uno di quegli uomini che «scommettono per l’onore,» — ma quella scommessa perduta lo rovinava totalmente. Epperò, egli si era deciso. Sapeva quello che gli rimaneva a fare.

Una camera della casa di Savill-row fu riservata a mistress Auda. La giovane signora era disperata. Da certe parole pronunciate dal signor Fogg, ella aveva capito che il signor Fogg meditava qualche progetto funesto.

Tutti sanno a quali deplorevoli estremità si spingono alle volte quest’Inglesi monomani sotto la pressione di un’idea fissa. Laonde Gambalesta, senza darlo a dividere, teneva d’occhio il suo padrone.

Ma, a primo arrivare, l’onesto ragazzo era salito nella sua camera ed aveva spento il becco a gas che ardeva da ottanta giorni. Egli aveva trovato nella cassetta delle lettere una nota della compagnia del gas, e pensò che era più che tempo di metter fine a quelle spese di cui era responsabile.

La notte trascorse. Il signor Fogg si era coricato, ma aveva egli dormito? Quanto a mistress Auda, ella non aveva potuto prendere un solo istante di riposo. Gambalesta, lui, aveva vegliato come un cane alla porta del suo padrone.

La domane, il signor Fogg lo chiamò a sè e gli raccomandò, in termini molto asciutti, d’occuparsi della colazione di mistress Auda. Per sè si contenterebbe di una tazza di thè e di una fetta di pane abbrustolita. Mistress Auda avrebbe la bontà di dargli licenza per la colazione e pel pranzo, perocchè tutto il suo tempo doveva essere consacrato a rassettare i suoi affari. Egli non scenderebbe. La