Pagina:Verne - Il giro del mondo in ottanta giorni, Milano, Treves, 1873.djvu/98

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Cromarty. Si accovacciarono di bel nuovo sotto i rami del bosco aspettando che l’allarme, se era tale, si fosse dissipato, e pronti in questo caso a continuare la loro operazione.

Ma, — contrattempo funesto, — alcune guardie si mostrarono alle spalle della pagoda e vi si collocarono in modo da impedire qualunque approccio.

Sarebbe difficile descrivere il dispetto di quei quattro uomini, fermati di botto nell’opera loro. Ora che non potevano più giungere sino alla vittima, come la salverebbero? Sir Francis si rodeva i pugni. Gambalesta era fuori di sè, e la guida aveva un gran da fare per contenerlo. L’impassibile Fogg aspettava senza manifestare i suoi sentimenti.

— Non ci rimane altro che andarcene? domandò il brigadiere generale a bassa voce.

— Non altro che andarcene, rispose la guida.

— Aspettate, disse Fogg. Basta ch’io sia domani ad Allahabad prima di mezzodì.

— Ma che sperate? rispose sir Francis Cromarty. Fra qualche ora spunterà il giorno, e....

— Il destro che ci sfugge può ripresentarsi al momento supremo.

Il brigadiere generale avrebbe voluto poter leggere negli occhi di Phileas Fogg. Su di che contava mai quel freddo Inglese?

Voleva forse, al momento del supplizio, precipitarsi verso la giovine donna e strapparla palesemente ai suoi carnefici?

Sarebbe stata una follia, e come ammettere che quell’uomo fosse pazzo a questo punto? Nullameno sir Francis Cromarty acconsentì ad aspettare sino alla fine di quella terribile scena. La guida n