Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/164

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trovavano gli strati di carbon fossile, che aveva già servito ai coloni: d’onde gran facilità per il trattamento del minerale, poichè gli elementi della fabbricazione si trovavano ravvicinati. Gli è anzi codesto che forma la prodigiosa ricchezza delle miniere del Regno Unito, ove il carbon fossile serve a fabbricare il metallo estratto dal medesimo terreno ed al medesimo tempo.

— Dunque, signor Cyrus, disse Pencroff, lavoreremo il minerale di ferro?

— Sì, amico mio, rispose l’ingegnere, e per far ciò incominceremo dal dar sull’isola la caccia alle foche; questo non vi spiacerà, immagino.

— La caccia alle foche! disse il marinajo volgendosi a Gedeone Spilett; ci vogliono dunque delle foche per fare il ferro?

— Se Cyrus lo ha detto! rispose il reporter.

Ma Cyrus aveva già lasciato i Camini, e Pencroff si preparò alla caccia delle foche senza aver ottenuto altra spiegazione.

Presto Cyrus Smith, Harbert, Gedeone Spilett, Nab ed il marinajo erano riuniti sul golfo, in un punto in cui il canale lasciava una specie di passo guadabile a bassa marea. La marea era nel punto più basso del riflusso, ed i viaggiatori poterono attraversare il canale non bagnandosi che fino alle ginocchia.

Cyrus Smith metteva adunque piede per la prima volta sull’isolotto, ed i compagni per la seconda, poichè era là che il pallone li aveva gettati fin da principio. Quando sbarcarono, alcune centinaja di pinguini li guardarono con occhio confidente. I coloni armati di bastoni avrebbero potuto facilmente ucciderli, ma non pensarono a questa carneficina, doppiamente inutile, poichè importava di non spaventare gli anfibî che erano coricati sulla sabbia poche gomene più lungi. Essi rispettarono pure certi apteroditi innocentissimi, le cui ali ridotte a monconi si