Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/163

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Pencroff l’aveva dichiarato espressamente. Ora costrurre un semplice canotto, anche cogli utensili ne cessarî, era opera difficile, e non avendo utensili, bisognava incominciare a fabbricar martelli, accette, ascie, seghe, trivelle, pialle, ecc., il che doveva richiedere un certo tempo. Fu adunque deciso di svernare all’isola Lincoln e di cercare un’abitazione più comoda dei Camini per passarvi l’inverno.

Si trattava innanzi tutto di trar partito del minerale di ferro, di cui l’ingegnere aveva osservato alcuni strati nella parte nord-ovest dell’isola, e di trasformare quel minerale in ferro od in acciajo. Il terreno non contiene generalmente i metalli allo stato di purezza; di solito si trovano coll’ossigeno e collo zolfo; ed appunto i due campioni raccolti da Cyrus Smith erano uno di ferro magnifico non carbonato, e l’altro di pirite, altrimenti detta solfuro di ferro; era dunque il primo, l’ossido di ferro, che bisognava depurare col carbone sbarazzandolo dall’ossigeno; codesta depurazione si fa ponendo il minerale al contatto del carbone ad alta temperatura, sia col facile e spedito metodo catalano, che ha il vantaggio di trasformare direttamente e con una sola operazione il minerale in ferro, ossia col metodo dei fornelli, che cambia prima il minerale in ghisa, poi la ghisa in ferro, togliendole i tre o quattro per cento di carbone che sono combinati con essa.

Ora, di che aveva bisogno Cyrus Smith? Di ferro e non di ghisa, e doveva ricercare il più spedito metodo di depurazione. D’altra parte, il minerale raccolto era per sè stesso molto puro e ricco. Era quel minerale ossidulato che s’incontra in masse confuse di un grigio carico, che dà una polvere nera, cristallizza in ottaedri regolari, fornisce le calamite naturali e serve a fabbricare in Europa quel ferro di prima qualità di cui la Svezia e la Norvegia sono così largamente provviste. Poco lungi da quello strato si