Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/172

Da Wikisource.

ancora segnato una media di dieci o dodici gradi sopra zero. Questa media non deve far meraviglia, poichè l’isola Lincoln, situata assai probabilmente fra il 35° od il 45° parallelo, doveva trovarsi nelle medesime condizioni climateriche della Sicilia o della Grecia. Ma allo stesso modo che la Grecia e la Sicilia provano freddi violenti che producono nevi e ghiacci, così pure l’isola Lincoln doveva subíre, senza dubbio, nel maggior rigore dell’inverno certi abbassamenti di temperatura contro i quali conveniva premunirsi.

In ogni caso, se il freddo non minacciava ancora, la stagione delle pioggie era vicina, ed in quell’isola solitaria esposta a tutte le intemperie dell’alto mare, nel mezzo dell’oceano Pacifico, il brutto tempo doveva essere frequente e con ogni probabilità terribile.

La quistione di una abitazione più comoda dei Camini dovette adunque venir meditata sul serio e risoluta al più presto. Naturalmente, Pencroff sentiva una certa predilezione per quel ricovero ch’egli aveva scoperto, ma comprese che bisognava cercarne un altro. Già i Camini erano stati visitati dal mare, come ognuno ricorda, e non conveniva esporsi un’altra volta a simile accidente.

— Eppoi, aggiunse Cyrus Smith, che in quel giorno discorreva di tali cose coi compagni, noi dobbiamo prendere alcune precauzioni.

— Perchè? L’isola non è già abitata, disse il reporter.

— Ciò è probabile, rispose l’ingegnere, sebbene non l’abbiamo ancora esplorata interamente, ma se pure non vi si trova alcun essere umano, temo che vi abbondino gli animali pericolosi. Bisogna adunque metterci al riparo da una possibile aggressione e non obbligare uno di noi a vegliare ogni notte per mantenere il fuoco acceso. D’altra parte, amici, convien