Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/223

Da Wikisource.

d’un edificio? Ciò ricordo a Pencroff il giorno in cui aveva acceso il suo unico zolfanello, e tutte le cure che mise in questa operazione. Ma stavolta la cosa era più grave. Infatti i naufraghi sarebbero sempre riusciti a procurarsi del fuoco in un modo o nell’altro; ma nessuna forza umana avrebbe potuto rifare quel grano di frumento, se fosse andato a male.


CAPITOLO XXI.


Alcuni gradi sotto zero — Esplorazione della parte pantanosa del sud-est — Vista del mare — Una conversazione sull’avvenire dell’oceano Pacifico — Il lavoro incessante degl’infusori — Ciò che diventerà il globo — La caccia — Marese dei Tadornes.

Quind’innanzi non passò più giorno senza che Pencroff andasse a visitare ciò che egli chiamava sul serio “il suo campo di frumento.” Disgraziati gli insetti che vi si fossero avvicinati, perocchè non avrebbero potuto aspettarsi grazia.

Verso la fine del mese di giugno, dopo pioggie interminabili, il tempo divenne assolutamente freddo, ed il 29 il termometro Fahrenheit avrebbe certamente segnato venti gradi soltanto sopra zero (sei gradi, sessantasette centigradi sotto il gelo).

Il domani, 30 giugno, giorno che corrisponde al 13 dicembre dell’anno boreale, era un venerdì. Nab fece osservare che l’annata finiva con cattivo giorno, ma Pencroff gli rispose che naturalmente l’altro incominciava con un giorno buono, il che valeva meglio.

In ogni caso esso esordì con un freddo vivissimo.

Massi di ghiaccio s’ammucchiarono alla foce della Grazia, ed il lago non tardò a congelarsi tutto.

Si dovette più volte rinnovare la provvista di combustibile. Pencroff non aveva aspettato che il fiume