Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/224

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fosse agghiacciato per condurre enormi carichi di legna alla loro destinazione. La corrente era un motore infaticabile, e fu adoperata a caricare del legname fino a tanto che il freddo venne ad incatenarla.

Al combustibile fornito copiosamente dalla foresta furono aggiunti molti carichi di carbon fossile, che bisognò andar a cercare a’ piedi dei contrafforti del monte Franklin. Codesto poderoso calore del carbone fu vivamente apprezzato durante la bassa temperatura, che nel 4 luglio scese sino ad otto gradi Fahrenheit (tredici gradi centigradi sotto zero. Un secondo camino era stato fatto nella sala da pranzo, e colà tutti lavoravano in comune.

Durante questo periodo di freddo, Cyrus Smith ebbe a rallegrarsi di aver derivato fino al Palazzo di Granito un filo del lago Grant. Prese sotto la superficie ghiacciata, e condotte per l’antico sbocco, le acque conservavano la loro liquidità, ed arrivavano ad un serbatojo interno, che era stato scavato all’angolo del retro-magazzino, ed il cui soverchio se ne andava per il pozzo fino al mare.

Verso quel tempo, l’aria essendo asciuttissima, i coloni, vestiti alla meglio, risolvettero di consacrare una giornata all’esplorazione della parte dell’isola compresa al sud-est fra la Grazia ed il capo Artiglio. Era un vasto terreno acquitrinoso, e si poteva presentare l’opportunità di alcune buone caccie, poichè gli uccelli acquatici dovevano pullularvi.

Bisognava contare otto o nove miglia per l’andata ed altrettante per il ritorno, onde la giornata doveva essere bene spesa. Siccome si trattava altresì della esplorazione d’una parte incognita dell’isola, tutta la colonia dovette prendervi parte. Laonde, il 5 luglio, dalle sei del mattino, sul far dell’alba, Cyrus Smith, Gedeone Spilett, Harbert, Nab, Pencroff, armati di spiedi, di lacci, di archi e di freccie, e forniti di provviste sufficienti, lasciarono il Palazzo di Granito,