Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/233

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dunque colà un’abbondante provvista di selvaggina acquatica. Quando fosse venuto il tempo non si avrebbe a far altro che sfruttarla convenientemente, ed era probabile che molte specie di codesti uccelli potrebbero essere, se non addomesticate, almeno avvezzate a vivere nei dintorni del lago, il che le porrebbe più direttamente sotto mano dei consumatori.

Verso le cinque pomeridiane, Cyrus Smith ed i compagni ripresero la via della loro dimora, attraversando il marese delle Tadorne, e ripassarono la Grazia sul ponte di ghiaccio.

Alle otto tutti erano rientrati nel Palazzo di Granito.


CAPITOLO XXII.


Le trappole — Le volpi — I pecari — Cambiamento di vento — Tempesta di neve — I panierai — I più gran freddi dell’inverno — La cristallizzazione dello zuccaro d’acero — Il pozzo misterioso — L’esplorazione progettata — Il grano di piombo.

I freddi intensi durarono fino al 15 agosto, senza però passare quel massimo di gradi Fahrenheit raggiunto fino allora. Quando l’atmosfera era tranquilla, quella bassa temperatura si sopportava facilmente, ma se soffiava il vento riusciva dura a persone assai poco vestite. Pencroff si doleva che l’isola Lincoln non desse asilo a qualche famiglia d’orsi meglio che quelle volpi od a quelle foche, la cui pelliccia lasciava a desiderare.

— Gli orsi, diceva egli, sono generalmente ben vestiti, e non domanderei di meglio che di chiedere in prestito, per l’inverno, il caldo mantello che portano sulle spalle.

— Ma, rispose Nab ridendo, gli orsi forse non vorrebbero darti il loro mantello, Pencroff. Non sono come san Martino, quegli animali.