Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/281

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CAPITOLO III.


La partenza — La marea crescente — Olmi e loti — Piante diverse — Il jacamar — Aspetto della foresta — Gli eucalyptus giganteschi — Perchè vengono chiamati «alberi della febbre» — Frotte di scimie — Attendamento per la notte.

Il domani, 30 ottobre, tutti erano pronti per la disegnata esplorazione che gli ultimi avvenimenti rendevano urgentissima. In fatti le cose erano andate in guisa che i coloni dell’isola Lincoln potevano immaginare di non esser più ridotti a domandare soccorsi, ma in grado di darne.

Fu dunque convenuto di risalire la Grazia fin dove la corrente del fiume fosse praticabile. A questo modo una gran parte della via dovevasi fare senza fatica, e gli esploratori potrebbero trasportare le loro provviste e le loro armi fino ad un punto avanzato nell’ovest dell’isola.

Era stato necessario, infatti, pensare non solo agli oggetti che essi portavano, ma eziandio a quelli che il caso avesse a permettere di riportare al Palazzo di Granito. Se vi era stato un naufragio sulla costa, come tutto dava a credere, non sarebbero mancati i rottami, e dovevano essere di buona preda. In tale previsione il carro sarebbe senza dubbio convenuto meglio della fragile piroga; ma era pesante e massiccio e doveva essere tirato con gran fatica; ciò indusse Pencroff ad esprimere il rammarico che la cassa non avesse contenuto, insieme colla sua mezza libbra di tabacco, un paio di quei robusti cavalli di New Jersey che sarebbero stati utilissimi alla colonia.

Le provvigioni già imbarcate da Nab si componevano di conserve, di carne e di alcuni galloni di