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Alle otto pomeridiane il carro, dopo d’aver passato il ponte della Grazia, ridiscendeva alla riva sinistra del fiume e s’arrestava sul greto. Gli onaggas ven jero staccati e ricondotti nella loro scuderia, e Pencroff, prima d’addormentarsi, mandò un sospiro di soddisfazione che fece risuonare gli echi del Palazzo di Granito.
CAPITOLO VIII.
La prima settimana di gennajo fu consacrata alla preparazione della biancheria necessaria alla colonia. Gli aghi trovati nella cassa funzionarono fra dita vigorose se non delicate, e si può asserire che almeno le cuciture furono solide.
Non mancò il filo, grazia all’idea venuta a Cyrus Smith d’adoperare di nuovo quello che avea servito alla cucitura delle strisce del pallone, strisce che vennero scucite con pazienza ammirabile da Gedeone Spilett e da Harbert, perchè Pencroff aveva dovuto rinunziare a quel lavoro che lo irritava oltre misura. Ma quando si trattò di cucire non vi fu chi l’eguagliasse. Nessuno ignora infatti che i marinaj hanno una speciale attitudine per il mestiere di cucitrice.
Le tele che componevano l’invoglio del pallone furono poi sgrassate con soda e con potassa, ottenute coll’incenerimeto di alcune piante, in guisa che il cotone, spoglio della vernice, ripigliò la morbidezza e l’elasticità naturale; poi sottoposto alla azione scolorante dell’atmosfera, acquistò una bian-