Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo I, Milano, Guigoni, 1890.pdf/46

Da Wikisource.

scogli il mare scintillava ai raggi del sole. Nel sud una punta aguzza chiudeva l’orizzonte e non si poteva conoscere se la terra si prolungasse in codesta direzione, o se piegasse a sud-est od a sud-ovest: il che avrebbe fatto di questa costa una specie di penisola molto allungata. All’estremità settentrionale della baja il disegno del litorale proseguiva a gran distanza seguendo una linea più arrotondata. Colà la spiaggia era bassa, liscia, senza argini, con larghi banchi di sabbia che il riflusso lasciava allo scoperto.

Pencroff ed Harbert si rivolsero allora verso l’ovest. Il loro sguardo fu dapprima arrestato dalla montagna a vetta nevosa che si ergeva alla distanza di sei o sette miglia. Dalle sue prime falde fino a due miglia dalla costa si stendevano ampie masse boschive sparse di gran prati verdi dovuti alla presenza di alberi dalle foglie persistenti. Poi dal lembo della foresta fino alla costa medesima verdeggiava un largo altipiano sparso d’alberi distribuiti capricciosamente. A mano manca si vedevano a quando a quando scintillare le acque della piccola riviera, attraverso qualche vano, e pareva che il suo corso sinuoso la riconducesse ai contrafforti della montagna, fra i quali dovean trarre origine. Nel punto in cui il marinajo aveva lasciato la sua zattera di legno, essa cominciava a scorrere fra le due alte muraglie di granito; ma se sulla riva manca le pareti erano liscie e scoscese, sulla riva dritta, al contrario, s’abbassavano a poco a poco, giù giù fino all’estremità della punta.

— Siamo sopra un’isola? mormorò il marinajo.

— In ogni caso sarebbe un’isola vasta, rispose il giovinetto.

— Un’isola, per quanto vasta, è sempre un’isola, disse Pencroff.

Ma l’importante questione non poteva ancora essere risoluta, e bisognò rimetterla ad altro momento.

Quanto alla terra medesima, isola o continente,