Pagina:Verne - L'isola misteriosa, Tomo II, Milano, Guigoni, 1890.pdf/102

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ed a questo modo corrispondere da una stazione all’altra.

Il tutto fu compiuto il 12 febbrajo. Cyrus Smith domandò se ogni cosa andava bene al ricinto, e ricevette alcuni istanti dopo una risposta soddisfacente di Ayrton. Pencroff non stava in sè dalla gioja, ogni mattina ed ogni sera mandava al ricinto un telegramma, che non rimaneva mai senza risposta.

Codesto modo di comunicazione diede due soddisfacenti risultati; prima perchè permetteva di accertare la presenza di Ayrton, e poi perchè non lo lasciava in un completo isolamento.

Ayrton veniva di tanto in tanto al Palazzo di Granito, dove trovava sempre buona accoglienza.

Passò così la bella stagione; la ricchezza dei coloni, specialmente in fatto di legumi e di cereali, s’accresceva ogni giorno, e le piante portate dall’isola Tabor erano venute su benissimo. L’altipiano di Lunga Vista presentava un aspetto molto rassicurante; il quarto raccolto era stato maraviglioso, e, come si può credere, nessuno s’era occupato contare se mancasse alcun grano ai quattrocento miliardi che doveva dare la messe. Pencroff aveva benissimo avuto l’idea di farlo, ma avendogli Cyrus Smith detto che quand’anche potesse riuscire a contarne trecento grani al minuto, ossia novemila all’ora, gli bisognerebbero cinquemila cinquecento anni per compiere la sua operazione, il bravo marinajo credette di dovervi rinunziare.

Il tempo era magnifico, la temperatura caldissima di giorno; ma la sera i venti di mare venivano a tem perare gli ardori dell’atmosfera e procuravano notti fresche agli abitanti del Palazzo di Granito. Ci fu peraltro qualche uragano che, se non fu di lunga durata, percuoteva però con violenza l’isola Lincoln.

Per alcune ore i baleni non cessavano di tingere il cielo di bragia, e il brontolío del tuono ero continuo.

Verso quel tempo la piccola colonia prosperava sin-