Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/252

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CAPITOLO III.


Il racconto mattutino.


Quantunque lontana sia da noi quella notte, la quale si augurarono felicissima gli ospiti, e quantunque ciascuno di loro giacesse in quella solitario, pure non farà dubbiosa congettura chi asserisca, che la donzella amante si rivolgeva inquieta sulle morbide piume; nè i tappeti delicati, nè il canto del flebile rosignolo, il grido ripetuto del lontano gufo, lo stridere dell’unisono grillo poteano conciliare alle veglianti di lei palpebre un fugace momento di sonno; quando per lo contrario Eutichio lo protrasse fino alle tarde ore. S’incontrarono nondimeno, quando già il Sole rivolgeva alla metà del suo viaggio luminoso, nelle vie del florido giardino, e la prima domanda ch’ella fece a lui, fu, se avesse nuova di