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tichio, ma ben presto spargendosi, ottennero quella di tutta la Grecia, e per quel metro da lei ritrovato come per ispirazione divina, furono detti Saffici tal sorte di versi.
Or potrà quì considerarsi (quando non si voglia ascrivere immediatamente a dono celeste la facoltà poetica) da quale natural cagione si eccitasse nell’animo di Saffo così straordinaria inclinazione al metro senz’arte o disciplina, e senza rivolgere i volumi allo splendore della lampada ne’ silenzj notturni. E la prima di tutte certamente io stimo, che fosse quella chiamata instinto; vocabolo che denota natural disposizione, la quale si manifesta cogli effetti, rimanendone occulto l’interno principio; la seconda però, e speciale cagione in lei fu questa, se non erro, ch’ella ebbe vera e non finta materia de’ suoi versi, onde n’è avvenuto, che tanto candidi e sinceri sieno nelle loro espressioni. Ed in vero