Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/34

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tutta la notte col governo di pochi, e già riappariva in oriente la dubbiosa aurora, che a poco a poco si estendeva nel cielo e nel mare, seco portando più fresco e più gradito il vento; quando all’improvviso, siccome suole il pelago insidioso, turbossi il cielo di nembi, ed il mare muggendo a quelli corrispose. Riscosso ognuno dal sonno, correva agli officj suoi. Si abbassarono le vele, e dove presto ciò non si poteva eseguire, snodando le funi, le tagliò il ferro. Con grida e tumulto obbedivano i nocchieri ai comandi di Faone, mentre il legno, ormai senza vele, non obbediva che all’onde, siccome sparviero vinto dal turbine stringe l’ali, e s’abbandona all’impeto irresistibile di lui. Il pallore tingeva la fronte d’ogni nocchiero, che palpitando mirava fremer d’intorno alla quasi sommersa nave il tempestoso flutto, e dubbioso volgeva il timone colui che appena stringere lo poteva, siccome sbalzato dalviolentoFonte/commento: Pagina:Verri - Le avventure di Saffo e la Faoniade, Parigi, Molini, 1790.djvu/15 moto della instabile nave; la sola in-