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do la quantità del tributo eccederà le forze della nazione, e non sarà proporzionata alla ricchezza universale. Secondo caso, quando una quantità di tributo, la quale nella sua totalità è proporzionata alle forze, sia viziosamente distribuita. Nel primo caso il rimedio è solo e semplice, cioè proporzionare il peso alla robustezza della nazione. Il secondo caso è assai variabile e inviluppato. Cerchiamo di mettere a luogo le idee, e comprendere in capi tutti i casi particolari.

Il tributo è viziosamente ripartito, quando immediatamente piomba sopra una classe di Cittadini dei più deboli dello Stato, ovvero quando nella precezione vi sia abuso, ovvero quando impedisca la circolazione, la esportazione, lo sviluppamento dell’industria; in una parola quando renda difficile quelle azioni, per le quali s’accresce la riproduzione annua.

Ogni tributo naturalmente tende a livellarsi uniformemente su tutti gl’individui d’uno Stato a proporzione delle consumazioni di ciascuno. Se il tributo sarà nelle terre, il proprietario procurerà di vendere altrettanto più care le derrate, e così risarcirsene su ciascun consumatore. Se il


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