Perocchè d’Ilio le gran mura appena
Rovesciate saran dal ferro argivo,
Che del tuo sangue, o bella Polissena, 524Correr farai su quel sepolcro un rivo;
Quando, qual ostia che agli Dei si svena,
Sul ginocchio cadrai di lena privo.
Aggiratevi, o fusi, e tosto ordita 528Tosto per voi sia dell’eroe la vita.
Dunque, sposi, su via, petto con petto,
Alma con alma si confonda insieme.
Ne’ suoi talami accolga il giovinetto 532La pudibonda vergine che teme,
Nè la candida Teti abbia a dispetto
Se Dea le coltri d’un mortale or preme.
Aggiratevi, o fusi, e tosto ordita 536Tosto per voi sia dell’eroe la vita.
Domani come il giorno in ciel risplenda,
Col bel nastro di prima la nutrice
Più non potrà, se a visitarla ascenda, 540Alla fanciulla cinger la cervice.
A’ nipoti pensando i lai sospenda
Anch’essa l’accorata genitrice.
Aggiratevi, o fusi, e tosto ordita 544Tosto per voi sia dell’eroe la vita.»