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Pagina:Versi di Giacomo Zanella.djvu/308

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294 ero a leandro.


     O per poco che torni il mar quïeto,
Che la voglia ti manchi e non la possa
36Io vo triste gemendo in mio segreto;

     Gemo accorata, e la pupilla ho rossa
Di amaro pianto che con man tremante
39Terge la vecchia al mio martír commossa.

     Spesso un vestigio io vo delle tue piante
Per la sabbia cercando, e non rammento
42Quanto è mobil la sabbia ed incostante.

     E purchè di te parli, ogni momento
Io chieggo se sia giunto alcun d’Abido,
45O per Abido dia le vele al vento.

     E chi può dir quanti baci confido
Alle tue vesti che da me partendo,
48Quando spunta il mattin, lasci sul lido?

     Tutto il mio giorno in queste cure io spendo
Ma quando gli astri per la volta eterna
51Scoprono il viso scintillante, accendo

     Subitamente la fedel lucerna
Sull’altissima torre, onde il cammino
54Tu nell’immensa oscurità discerna.