Pagina:Versi di Giuseppe Giusti.djvu/69

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la vestizione. 45

               Col manto il muso
               Si ricoprì.
               Da quella faccia
               Che lo minaccia
               Celarsi crede,
               Ma sempre vede
               Cose d’inferno
               Coll’occhio interno
               Della paura,
               Che non si tura.
               Ansi, raccolto
               In sè medesimo,
               Si sentì l’animo
               Viepiù sconvolto.

E di più nere immagini
     Gli si turbò la mente:
     Sognò l’accusa, il carcere,
     La Corte, il Presidente;
     In banco di vergogna
     Sedè coi malfattori;
     Udì parlar di gogna,
     Di pubblici lavori.

Tosato, esposto al popolo,
     Ai tocchi d’un battaglio,
     L’abito nobilissimo
     Cangiò colore e taglio:
     La croce sfigurata
     Pareva un cartellaccio,
     Lo sprone un catenaccio,
     La spada una granata.

Poi vide un’alta macchina,
     Un militar corteo;
     Fantasticò d’ascendere
     Su per uno scaleo;