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Pagina:Versi di Luigi Plet.djvu/26

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SONETTO.


Quel bene a cui tu aneli è ben fallace:
     Inganno che succede ad altro inganno —
     Là dove stimi più di trovar pace
     4Trovi sorgente ognor di nuovo affanno.

Già muto sul suo crin passa fugace
     Frattanto il tempo ch’anno aggiunge ad anno;
     E tu, d’un’immortal gioia capace,
     8La dimentichi e corri a eterno danno.

Misero! a consolar lo spirto afflitto
     Da tante vanità deh! stacca il core
     11E lo converti a quest’Uom-Dio trafitto,

Che, per aprire a te del ciel le porte,
     Amando te d’un infinito amore,
     14Durare pena tal volle e tal morte.


Anno 1855.