Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/73

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(LXX.)

     Di favellar divinamente adorno?
     E forse colassù cara non giunge
     40La bella Poesia, nè, dove regna
     Svelato il primo Vero, in pregio tieni?
     Amansi in Cielo i carmi: I carmi in Cielo
     Trovan grazia, e favor. Essi son quella
     Perenne lingua de’ superni Cori,
     45Che senza triegua tra le fedi aurate
     Cantan l’immenso Dio, Signor de gli Astri,
     Dominator de i Mari, e de le Terre,
     Dal centro, ove in sua gloria immobil siede,
     Tutto movente con l’eterno ciglio,
     50Largo di premio a i giusti, e su i protervi
     Agitator del fulmine tremendo.
     Nè certo agl’Inni nostri in Cielo nate,
     E cresciute tra i sacri estri felici
     Mancan fulgide penne, o vengon meno
     55Calde di bell’ardir giuste speranze,
     Onde, salito lo stellante Olimpo,
     Per mezzo le canore alate schiere
     Passar securi, e a Te fermarsi avanti,
     Diva, Adorabil Alma, a cui già piacque
     60Sì pura, e lieve, e sì del Mondo schiva,


E di