Di favellar divinamente adorno?
E forse colassù cara non giunge 40La bella Poesia, nè, dove regna
Svelato il primo Vero, in pregio tieni?
Amansi in Cielo i carmi: I carmi in Cielo
Trovan grazia, e favor. Essi son quella
Perenne lingua de’ superni Cori, 45Che senza triegua tra le fedi aurate
Cantan l’immenso Dio, Signor de gli Astri,
Dominator de i Mari, e de le Terre,
Dal centro, ove in sua gloria immobil siede,
Tutto movente con l’eterno ciglio, 50Largo di premio a i giusti, e su i protervi
Agitator del fulmine tremendo.
Nè certo agl’Inni nostri in Cielo nate,
E cresciute tra i sacri estri felici
Mancan fulgide penne, o vengon meno 55Calde di bell’ardir giuste speranze,
Onde, salito lo stellante Olimpo,
Per mezzo le canore alate schiere
Passar securi, e a Te fermarsi avanti,
Diva, Adorabil Alma, a cui già piacque 60Sì pura, e lieve, e sì del Mondo schiva,