Pagina:Versi sciolti dell'abate Carlo Innocenzio Frugoni.pdf/92

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(LXXXIX.)

Odio menzogna, e col favor di Pindo
Voti nomi infecondi a le remote
Credule età non pennelleggio, ed orno.
Qual ne’ suoi raggi 1’amorosa stella
45Mostrasi a 1’ombre fuggitive, e in faccia
Al rinascente giorno arde, e scintilla,
Vieni, e nei pregi tuoi Te stessa avvolgi,
E omai ti scopri, o di Piacenza luce,
O fiore eletto de le Ausonie Spose,
50Eccelsa Bradamante, e a i detti miei
Acquista fede, e fa ragione al vero.
Quale in Te cosa, che più il Mondo ammiri,
Vien meno? Ed anzi quale in Te più rara
Sovrana dote non ridonda, come
55In Indica miniera oro inesausto?
Potea lume maggior d’Avi, e di Cuna
Toccarti in sorte? Mira il tronco altero,
Onde pur Teco ebbe principio, e nome
La Scotta inclita stirpe. Appesi mira
60A l’annose sue braccia in ordin lungo
Aviti scettri, ch’ oltre Mar frenaro
Le bellicose Calidonie Genti,
E amati in pace, e paventati in guerra


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