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116 Cevio, Sornico.

settentrionale del fiume, e risalendo l’occidentale, va a Bugnasco, ultimo paese da viti: attraversa poi un burrone, che taglia grandi strati di granito venato, presso cui veggonsi i castagni e i noci in vigorosa vegetazione: giugne al villaggio di Carinaccia, e poi, tragittando il fiume su ponte appoggiato a strati granitoidi, a quello di Cerentino. Benchè si passi per bei prati e castagneti, trovasi il paese estremamente tetro e in angusta valle, che i boschi stessi anneriscono.

Più misera ancora è la terra detta Bosco, ove per tre mesi dell’anno non vedesi sole. Quantunque il paese appartenga all’Italia, pur vi si parla tedesco, e val Maggia qui dicesi Meinthal. Di là, per ripide praterie, si sale al luogo detto la Forca, passando presso a un laghetto, e in val Formazza si discende.

Dicemmo che a Cevio s’abbandona il ramo settentrionale nella Maggia; ma se questo si rimonti, andando per Brentate, Marzeno, Broilo e Sornico, si passa la vetta del monte orientale, e vassi in val Leventina a Piotta.

In vetta a que’ monti, e nel discendere per le opposte o laterali vallette, trovansi molti de’ prodotti del san Gottardo, dei quali parlerò alla fine del Capo seguente. Ma in questa valle specialmente il chiar. nostro sig.