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142 V. Seprio, Tradate, Mozzate

so un’altura, ove dicesi che anticamente fosse il tempio della Dea Lucus: deità poco nota1. Schianno, ora ha pochi avanzi di vetustà. Di là si discende all’Olona al sud della salita della Marcolina. L’amatore di pittura salirà a Morazzone a vedere i bei freschi nella casa che fu del Mazzucchelli, detto il Morazzone dal nome della sua patria.

Proseguendo il viaggio per la diritta via, ultimamente riattata, verrà a Bizzozzero, e discenderà indi, dopo una lunga ma comoda discesa, al fiume Olona, che sur un ponte si tragitta. Si oltrepassa pure il torrente Quadrona, per lo più arido, e che, come varj altri torrenti de’ quali parleremo, anche quando è rigonfio, perde le acque e ’l nome nelle sottoposte brughiere. Si risale la sinistra sponda, e non senza maraviglia vassi sempre osservando come sì ampio e sì profondo letto

  1. Non è poco nota agli antichi questa deità, ma ignotissima. Bensì famoso è il passo dello scoliaste di Omero, che ogni luogo il qual abbia alberi e fonti, e sia sacro agli dei, chiamasi luco; così quello di Servio. Lucum numquam ponit (Virgilius) sine religione; nam in ipsis habitat manes piorum qui Lares viales sunt. L’altura quindi di che si parla fu un bosco sacro, di cui il Concilio di Fianfort dell'anno 794 prescrive de arboribus et lucis destruendis canonica observetur auctoritas (Nota tratta dall'esemplare postillato dal sig. dott. Gio. Labus).