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194 Miniere.

che certe lenticolari appartengono ad insetti marini de’ morri del sud, i quali formano a migliaja il cibo de’ cetacei. De’ corpi marini de’ nostri monti riparleremo a’ proprj luoghi.

Importanti sono e moltiplici ne’ monti che contornano il lago di Como, le miniere metalliche. Queste furono coltivate ne’ tempi antichi, ma poi trascurate quasi sino ai nostri dì; onde Vandelli applicò a’ nostri monti quello che parlando della Gallia Cisalpina, scritto avea Strabone, cioè = Non vi si ha più oggidì quella cura dei metalli che una volta si aveva; forse perchè maggior vantaggio ora si trae dalle miniere della Gallia Transalpina e della Spagna1. È rimarchevole però che Strabone, facendo menzione delle antiche nostre miniere, non rammenta che quelle di Vercelli e d’Ictomulo, cioè di valle Anzasca, (come vedemmo alla pag. 72) e non parla punto di quelle che abbiamo intorno al Lario. Non sarebbe pertanto strano che allora fossero ignote: tanto più che Plinio dice chiaramente che a Como, sua patria, non vi sono miniere di ferro, ma che vi si dà a questo metallo ottima tempra2. Non furono però ignote ne’ tempi di mezzo, giacchè il nome di monte d’oro trovasi anticamente dato a quello per cui dall’Agnedi-

  1. Geograph. Lib. V.
  2. Hist. Nat. lib:. xxxiv. n. 41.