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Lago di Como. 199

nol sono. Il freddo del 1494, quello del 1709, e l’introduzione de’ gelsi hanno fatti trascurare gli uliveti, il prodotto de’ quali altronde non è nè si grande nè sì buono com’esserlo dovrebbe, pel cattivo metodo d'estrarre l’olio dalle olive. Un prodotto considerevole più che nol pare danno pur qui li allori, per l’olio laurino che spremesi dalle loro bacche, riputato utilissimo nella mascalcia, e che talora più caro vendesi del miglior olio d’olive.

Non solo ben vi allignano i gelsi, ma grandissimo e superiore a quello della pianura è sempre il prodotto de’ bozzoli, e migliore n’è la seta. I grani provano a maraviglia negli alti piani; ma negli altissimi, ove la segala si preferisce al grano, gioverebbe forse preferire alla segale l’orzo di Siberia. La canapa vi riescirebbe bellissima, se meglio fosse preparata. Ai tempi di S. Ambrogio grossi erano e ricercati i tartufi de’ monti Comaschi, e pur ora il sono.

Parleremo qui pure degli animali. Negli alti monti vi stanno i camozzi, gli orsi, le marmotte, le lepri bianche, i tassi, i lupi, e nella palude di Colico anche le lontre. Si è creduta sin qui favolosa l’esistenza e la storia di lucertoni alpigiani, lunghi due e più metri, benché descrittici e disegnatici da varj autori, e specialmente dallo Scheutzero.