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Naviglio della Martesana. | 245 |
non sono attenti i barcaiuoli a maneggiare i due timoni a poppa e i due remi a prora, (che due timoni son pur essi) per tenere verso la destra sponda la nave. Sotto que’ massi l’Adda è profondissima. Qualche pericolo v’ha pure presso Trezzo, dove lo scoglio sopra cui è piantato il castello, e intorno a cui è forza girare, ristringe l'alveo del fiume, che qui perciò corre rapidissimo. Fra gli avanzi di quel castello, edificato da Bernabò Visconti, che poco dopo in esso perì chiusovi dall’accorto nipote Gian-Galeazzo, veggonsi ancora gl’indizj del triplice ponte coperto, per cui dal Milanese sul Bergamasco tragittavasi. La caduta dell’acqua del ponte di Lecco, a Trezzo dicesi essere di braccia 137 ½. D’ugual lunghezza, o almeno d’ugual durata di ¾ d'ora è la navigazione del Naviglio nuovo a Trezzo.
Qui pur vedesi indizio di espansione d’acque, o sia di piccol lago, e v’ha molto ceppo o breccia; e qui comincia il canale della Martesana.
L’ingresso dal fiume nel Naviglio è angusto, perchè in origine alla sola irrigazione si pensò, e non alla navigazione: non v’è però tal rischio per cui le navi periscano. S’appoggia per lungo tratto il canale all’alta riva del fiume, ove da possente argine è sostenuto, ed ha un continuo scaricatore per le ac-