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Naviglio della Martesana. |
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que sovrabbondanti; passa a Concesa e a Vaprio, ove l’amante di pitture può veder ancora nel palazzo del duca Melzi, ove Leonardo passò lungo tempo, la metà superiore d’una colossale effigie della B. Vergine da lui dipinta sul muro: giugne a Groppello, villa dell'Arcivescovato, e presso Cassano (paese di pugne, ove, dai tempi di Polibio fino ai nostri, sempre si combattè nel passaggio dell’Adda), seguendo sempre il fiume, che nelle sue tortuosità gli si ravvicina. Ivi, formando quasi angolo retto, piega a Milano, passando per Inzago, le Fornaci, Gorgonzola, (che vuolsi essere l’antica Argenta, da cui ebbe nome la porta Renza della Capitale, detta ne’ bassi tempi porta Argentea), Cernusco, Vicomodrone, Crescenzago e Gorla; ne’ quali paesi v’ha delle magnifiche case di campagna, alle quali il canale apporta comodo e vaghezza. Dal fiume Lambro sotto Vicomodrone, e sotto Gorgonzola dal torrente Molgora sarebbe interrotto il canale; ma il secondo vi passa sotto, sostenuto essendo il canale da un ponte, e il primo lo attraversa, mescendovi le acque sue, e continuando il suo corso, senza impedire perciò la navigazione. Da Trezzo a Milano il canale ha di caduta br. 30 ⅓, oltre 13 braccia che pur vi son di caduta prima che si unisca al Naviglio grande.